L’esposizione è un doveroso tributo a uno dei più significativi interpreti della cultura milanese del dopoguerra, a sessant’anni dalla sua morte.

Bepi Romagnoni, prematuramente scomparso il 19 luglio 1964, è uno dei protagonisti del “Realismo Esistenziale” e punto di riferimento essenziale della stagione artistica che va dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Sessanta.

Da un segno quasi «gridato», di matrice espressionista, egli giunge, nel volgere breve di pochi anni, alla sua consunzione, fino quasi alla perdita di comprensibilità della forma, al suo dissolvimento. Solo successivamente, nella straordinaria serie di collages-racconti, che appaiono alla fine della sua intensa carriera, Romagnoni sembra ritrovare il bisogno di un’immagine di nuovo di stampo narrativo.

La mostra comprende una cartella di incisioni realizzate nel 1954-55 e stampate postume nel 1971, oltre 30 opere su carta e 20 dipinti eseguiti tra il 1954 e il 1964: opere che documentano l’evolversi del segno di Romagnoni che arriva ad assumere quell’andamento frantumato che ha fatto della sua vicenda uno dei luoghi esemplari della riflessione neofigurativa.

L’artista riconferma la qualità della ricerca esistenziale, il primo movimento maturo del dopo-guerra milanese e senz’altro uno dei più fervidi punti d’incontro delle ricerche artistiche della stagione post-bellica.

Orari di apertura

Martedì

14:30 - 19:00

Mercoledì

14:30 - 19:00

Giovedì

14:30 - 19:00

Venedì

14:30 - 19:00

Sabato

10:00 - 12:30 e 14:30 - 19:00

Domenica

10:00 - 12:30

Lunedì chiuso.

Dettagli

Biglietti

Ingresso gratuito

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