Laorca si trova sulla ripida costa che dalle rocce del monte San Martino, nel gruppo delle Grigne, si spinge verso la profonda valle in cui scorre il torrente Gerenzone. Quest’ultimo, dalla portata d’acqua costante, è la spina dorsale del rione, tanto da averne letteralmente plasmato l’identità: nei secoli, una fitta rete di officine, filatoi, filande e fucine si è impiantata sulle rive del Gerenzone, definendo il paesaggio laorchese nel tempo. Ancora oggi, attraversando il rione, si incontrano numerosi corpi di fabbrica, memoria tangibile del primato lecchese in campo industriale

Un luogo di particolare pregio veglia dall’alto il rione: lo scenografico cimitero storico paesaggistico. Grotte e anfratti calcarei di grande suggestione, colmi di stalattiti, hanno dato vita a un anfiteatro naturale in cui una serie di cappelle – stazioni della Via Crucis che culminano di fronte alla Chiesa di San Giovanni Battista “Ai Morti” – fanno da corona al cimitero. Gemma di questo gioiello naturale è la celebre grotta, dedicata anch’essa a San Giovanni Battista, che si ritiene abbia ispirato lo stesso Leonardo da Vinci nella veduta che fa da quinta alla Vergine delle Rocce. 

Contrade: Pomedo, Prato la Valle, Guggiarolo, Campovai e “Svizzera”. 
Soprannome abitanti: “Gos”, da “gozzo”, persone ingorde nel mangiare, nel bere. “Crapun”, dalla traduzione di battezzare, letteralmente, i nuovi nati come “Craponi di Laorca”, poggiandone la testa a una colonna; quest’ultima sorge ancora oggi di fronte alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo.  

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