Rancio
Il rione natale dell'alpinista Carlo Mauri
Il rione Santo Stefano è il più giovane della città, sorto dopo gli anni Cinquanta come nuova area urbanizzata al confine settentrionale di Lecco.
Si sviluppa lungo l’asse di viale Turati, arteria tra le principali e più vive della città, che si conclude con il Convento dei Frati Minori Cappuccini. Alle spalle del complesso religioso, si erge il colle di Santo Stefano, di fondamentale importanza in quanto proprio qui sono stati rinvenuti i resti dell’antico castrum di Lecco, una fortezza di epoca altomedievale che conservava al suo interno un torrione di epoca romana. Essi rappresentano, dunque, le prime tracce documentate della città. Gli abitanti dell’area, a seguito della distruzione del castello avvenuta sempre in epoca medievale, migrarono nel territorio dell’attuale rione Castello, che a tal proposito conservò, e conserva ancora oggi, questo nome.
Il rione confina con il centro della città: si sviluppa in direzione nord, alle spalle del Cimitero Monumentale, superato il corso del torrente Gerenzone, e giunge fino alle pendici del monte San Martino, la cosiddetta “montagna di Lecco”. Comprende, così, l’ultimo stretto ramo della città affacciato sul Lario, con le località di Caviate e Pradello, prima del comune di Abbadia Lariana.
Origine del nome: il rione ha preso il nome dal colle di Santo Stefano che svetta nel territorio in questione.
Soprannome abitanti: data la recente origine del rione Santo Stefano, questo non conserva un vero e proprio soprannome.
Da non perdere: La suggestiva spiaggetta lacustre del Pradello e i percorsi, indicati per gli escursionisti più esperti, che seguono i sentieri cosiddetti dei “Pizzetti” e “Tecett” del monte San Martino.
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