Pescarenico
L’antico borgo di pescatori di manzoniana memoria
“Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!”
A. Manzoni, I promessi sposi
Dopo aver visitato le strette vie del rione Pescarenico, si può proseguire verso sud seguendo le tracce di Alessandro Manzoni. Lungo la ciclopedonale che conduce a Rivabella, fra via Battello e via Buozzi, si raggiunge il luogo dell’epico Addio ai monti.
Qui, una targa commemora la notte della fuga dei protagonisti de I promessi sposi da Lecco, la loro città natale. Da qui è possibile contemplare il paesaggio circostante e lasciarsi trasportare dalle parole malinconiche di Lucia, immergendosi nell’atmosfera di questo luogo.
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