Passeggiando sul lungolago, in corrispondenza del monumento di Antonio Stoppani alla foce del Gerenzone, non si può non notare tra le acque del Lago di Como la statua di San Nicolò che con il suo colore dorato riflette la luce del sole. San Nicolò è il patrono della città e il protettore dei naviganti e dei barcaioli. 

La statua è stata donata dai lecchesi all’amato prevosto mons. Giovanni Borsieri per i suoi 25 anni di servizio in città e per il 55° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, ed è nel lago dal 1955. 

Realizzata dal celebre scultore brianzolo Giuseppe Mozzanica, la statua rappresenta non solo un simbolo religioso, ma anche un omaggio alla comunità e alle tradizioni lecchesi. L’inaugurazione avvenne con una solenne cerimonia alla presenza delle autorità locali e il sindaco Luigi Colombo. 

La tradizione racconta che tre bambini poveri ricevettero in dono da San Nicolò tre mele che durante la notte del 5 dicembre divennero d’oro, salvando la famiglia dalla miseria. Da questo racconto, ogni anno, il 6 dicembre i bambini della città aspettano la “mela di San Nicolò”, una mela decorata con le sembianze del Santo. 

Alla fine del mese di giugno, in occasione della Festa del Lago e della Montagna, le reliquie del Santo conservate nella Basilica a lui dedicata vengono portate in processione sul lago da gondole e comballi, in una suggestiva benedizione delle acque. 

Poco distante, all’interno della Basilica, è conservata anche la manna di San Nicolò, il liquido purissimo nel quale le spoglie del santo galleggiavano quando i marinai di Bari trovarono la sua tomba. 

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